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Achille Lauro seminudo nella tutina trasparente si ispira a San Francesco

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Achille Lauro simboleggia San Francesco. E suona come una bestemmia.

Eppure era questo il suo intento quando sul palco dell’Ariston ha lasciato cadere il sontuoso mantello di velluto nero per mostrarsi seminudo nella tutina color carne e trasparente al limite della decenza.

Achille Lauro seminudo nella tutina trasparente da 6000 euro

Ed è scandalo. Lo scandalo per eccellenza di questo Sanremo 2020 che sembra voler distruggere a colpi di provocazioni, tutta la sua storia.

Un Sanremo che seppure visto da milioni di spettatori, forse proprio per tutte quelle polemiche che si sono susseguite negli ultimi mesi, stupisce ogni oltre ardire.

Persino il “caso”Junior Cally sembra impallidire dinanzi Achille Lauro seminudo nella tutina trasparente.

Il primo, con la sua storia di rapper che istiga  alla violenza sulle donne.
Il secondo, che accosta la sua nudità velata dalla tutina di Gucci da 6000 euro al Santo dei poveri. San Francesco, Patrono d’Italia.

Achille Lauro seminudo si ispira a San Francesco

E non è il nostro un voler essere bigotti, falsi ipocriti o moralisti. Ma nella settimana in cui si sono accese le luci dell’Ariston, si sono spente quelle di 6 donne vittime di femminicidio.

E non è un voler essere polemici ad ogni costo se in uno scenario di vera povertà che tantissimi italiani sono costretti a vivere, il riferimento a San Francesco di Lauro ci appare non solo blasfemo, ma ci sdegna.

Perché lui “se ne frega”, parafrasando il testo della canzone presentata a Sanremo 2020. Ma noi no.

Non se ne frega a differenza di Lauro, quella parte dell’Italia legata alle tradizioni, al rispetto, ai valori della vita e della dignità.

Quella parte di Italia sana obbligata a contribuire, pagando un canone, a mettere in piedi spettacoli di cattivo gusto, e di provocazioni di cui nessuno ha bisogno.

Di un Achille Lauro seminudo nella tutina trasparente per sbeffeggiare religione e povertà, non credo se ne avesse il bisogno.

Junior Cally, Achille Lauro, Elettra Lamborghini che muove sfacciatamente il sedere davanti a un pubblico che forse ormai non sa più se ridere, piangere o insultare.

Stupire. A spese delle donne. Dei santi. Di un Festival motivo di vanto e orgoglio italiano che oggi non lo è più.

Non importa chi sarà il vincitore di questa 70esima edizione del Festival di Sanremo. Abbiamo perso tutti. E forse qualcuno ancora non lo sa.

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