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Il profumo irresistibile della carta, perché i lettori amano annusare i vecchi libri ?

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“Con la vista, indovino il tuo odore.
Con il tatto, ti sento sotto le mie dita.
E con l’udito, dal suono delle pagine intuisco i tuoi anni.
Ma, di tutti i sensi, è il tuo odore che mi ha dato il gusto della lettura
.”

Jean Claude Hellena gli ha dedicato addirittura una poesia a quell’aroma inconfondibile che è l’odore della carta. Inconfondibile e irresistibile. Vi è mai capitato di annusare i libri? Perché capita e a moltissimi lettori.

“Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare”, scriveva Carlos Ruiz Zafon, nel suo celebre “Gioco dell’angelo”. 

Qualcuno penserà: cose da matti o follie artistiche?

Nessuna delle due opzioni! Uno scienziato inglese, Andy Brunning ha addirittura studiato l’odore dei libri. Suddividendo in maniera certosina, come solo i chimici sanno fare, l’odore di quelli nuovi da quelli vecchi.

Ed ha cercato di dare una spiegazione a questa abitudine, come accennavamo, molto diffusa tra i lettori.

Annusare i libri ha il suo perché

Annusare i libri ha il suo perché

Il profumo di un libro dipende in larga misura da tre fattori: la carta, ovvero l’odore delle componenti chimiche utilizzate nei processi di fabbricazione.

Gli inchiostri utilizzati per stampare il libro stesso, e le colle utilizzate per la rilegatura. E sono proprio queste componenti che, con il tempo, rilasciano altre sostanze, che danno ad un vecchio libro quel profumo inconfondibile. E irresistibile.

Cellulosa e lignina, contenute nei libri, con il passare degli anni, conferiscono quell’odore che, dice Brunning, assomiglia quasi al profumo di vaniglia.

Come se il libro, dopo la lettura, volesse ancora dare una parte di sè!

Chimica dunque, non disgiunta però da quelle emozione che i libri tendono a conservare.

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