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Chi tradisce ha maggiori probabilità di farlo ancora. Quando l’infedeltà diventa routine

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Argomento delicato e particolare quello che affrontiamo in questo articolo, vale a dire il tradimento.

Non per stilare una classifica degna della migliore Festa dei Becchi che si tiene ogni anno nella splendida cornice di Santarcangelo di Romagna, quanto per esaminare un lato, sicuramente più preoccupante e meno scherzoso legato a questo comportamento.

Cioè il fatto che chi tradisce è portato a ripetere questa pratica, come dimostra anche una accurata ricerca scientifica.

La causa risiederebbe nella regione del cervello chiamata amigdala, responsabile dei nostri stati emotivi, e quindi anche dei possibili sensi di colpa che sopraggiungono quando si compie un’azione che infrange regole o tabù.

Ripetere tali azioni, una volta che si sono infrante in precedenza, comporta infatti una progressiva diminuzione di questi stati d’animo, per giungere sino al loro completo annullamento.

Cosa accade quando si compie qualcosa che viene considerato poco rispettoso?
Si scatenano, in maniera autonoma, delle reazioni a livello psicofisico, determinanti sul soggetto in questione perchè la cosa possa ripetersi oppure no.

Se la persona è in grado di gestire bene questo tipo di reazione, se non viene colta da una crisi e da un senso di colpa, è molto probabile che questo tipo di comportamento si possa ripetere con una certa frequenza.

Sicuramente queste ricerche non saranno considerate valide dai francesi, vista la recente sentenza della Corte di Cassazione sull’affaire dell’ex Presidente Hollande che ha stabilito come, tradire, nella società contemporanea, non deve essere più considerato un gesto immorale.

Non una cosa di poco conto, se si leggono le parole che fanno da fulcro a questa sentenza:
con l’evolversi delle abitudini così come dei concetti morali, ad oggi non è più possibile considerare l’infedeltà coniugale come in contrasto con la comune rappresentazione della moralità nella società contemporanea”.

Saranno contenti allora i nostri connazionali, perchè sembra che l’Italia detenga il record dell’infedeltà a livello europeo: ben il 45% delle coppie presenta al loro interno un caso di infedeltà.

L’indagine condotta su scala europea ci riporta però, con la conferma di quanto affermato dalla scienza.
Ben il 75% di coloro che ha tradito una volta,ha ripetuto il gesto arrivando a non sentire più il minimo scrupolo nei confronti del partner in questione.
Non solo, ma si sta abbassando anche in maniera notevole il tempo vissuto dalla coppia prima che scatti il tradimento.

Dai 5 – 6 anni della media europea si sta arrivando, in Italia, ad un arco temporale di poco più di 3 anni.
Non c’è proprio da stare sereni, viene da dire. Perchè, allora, si tradisce, e lo si fa in maniera sempre più veloce, disincantata e ripetuta?

Le cause possono sicuramente essere molteplici, ma una continua e maggiore pseudo libertà sembra costituire la molla che spinge un individuo a non sentirsi impegnato non solo nei confronti del partner, ma anche con se stesso.

Non dimentichiamo infatti che una persona infedele è un soggetto che non riesce a darsi una regola di vita e quindi, con la sua condotta, non dimostra senso di avventura e di indipendenza, quanto una continua ricerca di senso e di identità.

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