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Contagion, il film del 2011 che aveva previsto il Coronavirus

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Correva l’anno 2011 e l’America, a dieci anni dalla tragedia delle Twin Tower, faceva la fila ai botteghini delle sale cinematografiche per un nuovo film. Le locandine pubblicitarie avvertivano: “Non toccate nessuno, non parlate con nessuno”. Contagion, questo il nome del film, annunciava una pandemia globale!

Canale 5, ieri sera, lo ha riproposto, ai tempi di una pandemia vera, non immaginata. Contagion è andato in onda sulla rete ammiraglia di Mediaset introdotto da Nicolo Porro, il giornalista contagiato dal Covid-19.

Finzione che anticipa la realtà o un altro grande mistero che invita molti telespettatori a gridare al complotto? Gli ingredienti perchè Contagion stuzzichi le menti di quanti pensano sia tutto programmato ci sono tutti.

Il virus che atterrisce i protagonisti della pellicola di Steven Soderborgh si chiama Mev-1, ed ha tante somiglianze con il Covid 19.

Nasce e si sviluppa in Cina, colpisce con febbre alta e una forte tosse, e gli strumenti che le Autorità adottano sono uguali a quelle che abbiamo vissuto in questi giorni.

Il film, realizzato con il supporto degli esperti del Centro di Controllo delle malattie americano, sembra quindi la perfetta anticipazione di quanto accaduto oggi.

Uguali i temi, identiche le file ai supermercati. Purtroppo simili anche gli ultimi istanti di coloro che non ce la fanno.

Film profetico?

Contagion, film profetico

A pensarci bene, però, Contagion non è il primo film che anticipa avvenimenti drammatici. Quante volte gli Studios americani hanno incollato gli spettatori con immagini di disastri, naturali o di guerra, molto simili a quello che in realtà è accaduto?

Innumerevoli, come tante sono ormai le occasioni perchè attori o registi diventino una sorta di guru per l’umanità.

Ed è quello che, a 9 anni dall’uscita di Contagion, è accaduto anche in queste ore.

Il regista Soderborgh e gli attori protagonisti del film sono diventati i testimonial per spiegare alle persone come comportarsi in epoca di Coronavirus.

E sempre il regista è stato incaricato di presiedere la task force americana incaricata di studiare come tornare a fare film dopo il Covid.

Forse che si stia preparando il prossimo evento catastrofico che colpirà l’umanità sempre più incapace di pensare con la propria testa e di riflettere su quanto accaduto?

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