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Coronavirus, buoni spesa. Chi ne ha diritto e come si richiedono

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In emergenza Coronavirus, si stanziano i buoni spesa per sostenere chi si trova ad aver bisogno. Non sono pochi i cittadini che ormai non riescono più a fare la spesa. Con questa misura si cerca di limitare i primi effetti economici del Coronavirus. In attesa che il governo emani il decreto di aprile che prevede 4,3 miliardi del Fondo di solidarietà ai Comuni.

In sostanza, si finanziano 400 milioni per “buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari”, con ordinanza della Protezione civile. Un rimedio che cerca di limitare il ritardo dei bonus da 600 euro previsti dal precedente provvedimento. I fondi saranno assegnati a 8000 Comuni. Con distribuzione in base al numero degli stessi abitanti. Invece le amministrazioni locali avranno il compito di assegnarli alle famiglie in difficoltà.

Coronavirus, buoni spesa per i nuclei familiari in difficoltà

buoni spesa per Coronavirus

I buoni spesa hanno un valore compreso dai 25 e i 50 euro. Le amministrazioni però potranno disciplinare le relative cifre. Questo fondo dovrà bastare fino al 15 aprile. In seguito si stanzieranno 600 euro per le fasce deboli. I comuni dovranno attivare un numero telefonico che si rivolge ai cittadini che vogliono richiedere i buoni spesa. Dopo sarà redatta una lista di supermercati convenzionati dove si accetteranno i buoni.

Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha firmato l’ordinanza che concede 400 milioni ai Comuni per assegnare alle famiglie in difficoltà degli aiuti alimentari. Ossia i buoni spesa a sostegno dei cittadini in questa emergenza Coronavirus.

Si tratta di un tipo di sostegno economico che si indirizza ad ogni Comune e non deve essere inferiore a 600 euro. L’80% del totale, circa 320 milioni, si elargisce alle amministrazioni in base alla popolazione. Invece il restante 20%, pari a 80 milioni, si assegna in base alla differenza tra il reddito pro capite ed il reddito medio nazionale.

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