Un giovane cameriere si toglie la vita a Teramo dopo non essere stato riconfermato dall’hotel in cui aveva lavorato, a causa della crisi economica da Coronavirus.
Nel giro di 15 giorni, questo è il quinto caso che si registra nella città.
Roman, 27 anni, aveva lavorato come cameriere presso l’Hotel Silva Marina di Teramo. Ma il direttore ha deciso di non riconfermarlo per la stagione estiva.
Il giovane prima che si è tolto la vita, ha lasciato scritta una sola parola “perdonatemi” a caratteri cubitali.
Il padre ha rinvenuto nella sua abitazione il corpo del giovane cameriere che si toglie la vita per gli effetti della crisi scatenata dalla pandemia da Coronavirus.
Cameriere si toglie la vita: l’hotel lo licenzia per la crisi economica causata dal Coronavirus
Il padre di Roman ha trovato suo figlio appeso sulla ringhiera del primo piano dove abitava, poi ha trovato un foglio sul tavolo di casa nel quale il giovane ha lasciato scritto un messaggio di perdono.
Per chiedere scusa per il gesto estremo con lui che si toglie la vita.
Questo ennesimo suicido nella città è allarmante. Il giovane cameriere che si toglie la vita è infatti il quinto caso in due settimane.
Dopo l’allarme da parte del genitore, una pattuglia dei carabinieri ed un’ambulanza sono arrivati sul posto.
Ma si è potuto solo accertare il decesso del giovane che si toglie la vita per la crisi economica del Coronavirus.
In base al racconto del padre fatto ai militari, si è venuto a sapere che lui insieme al figlio ed alla compagna erano emigrati in Italia. Alla ricerca di una stabilità economica.
Così Roman aveva trovato un posto di lavoro come cameriere estivo in un hotel nel capoluogo abruzzese.
Ma la crisi economica dovuta al Coronavirus ha aggravato la situazione lavorativa del giovane cameriere che si è tolto la vita.
Il padre del giovane suicida dice che non avrebbe mai potuto pensare che suo figlio potesse arrivare a compiere un simile gesto, con lui che si toglie la vita.
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