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Coronavirus. Decreto Fase 2, cosa cambierà dal 4 maggio per gli italiani?

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Lo aspettavano in tanti questo Decreto per la Fase 2 e, sentendo le parole del Primo Ministro, la delusione che si respira in l’Italia è maggiore delle attese. Il Premier Conte, al quale una certa abitudine alle dirette a reti unificate sembra piacere, ha fatto una premessa doverosa quanto scontata.

Illustrando le linee guida del Decreto Fase 2, ha rimarcato come il Paese non sia fuori dall’emergenza Covid-19 e, per questo, l’attenzione sarà tenuta comunque alta.

Appoggiandosi al parere del Comitato Scientifico, Giuseppe  Conte ha detto chiaro che, qualora la ormai celebre e famosa curva, dovesse riprendere a salire, si tornerebbe alla situazione precedente.

Per questo ha cercato, doverosamente, di sensibilizzare tutti gli italiani, affinchè il senso di responsabilità prevalga su qualsiasi altro atteggiamento.

Nella sostanza, però, questo Decreto Fase 2, non ha le stesse caratteristiche di quello che altri Paesi hanno annunciato.

Se la notizia che il prezzo delle mascherine sarà monitorato dallo Stato, e non dovrebbe superare i 0,50€, dalla task force guidata da Colao qualcosina in più c’era da aspettarsela.

 

Cosa prevede il nuovo Decreto Fase 2 ?

Sulla mobilità il Decreto Fase 2 prevede che si potrà tornare a muoversi, nel rispetto delle distanze, all’interno del territorio regionale. I motivi devono essere specificati e riguardano lavoro, necessità urgenti, come salute, e visita ai parenti.

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Per il sollievo dei tanti runners che parteciperanno alle prossime maratone, si potrà tornare a correre anche fuori dal perimetro indicato in precedenza.

Così come, potranno essere ripristinati i funerali, con un massimo di 15 persone presenti, ma ancora non saranno riprese le altre funzioni religiose.

Ma è sull’economia che questo agognato Decreto Fase 2 lascia le cose quasi al punto di prima.

Se riprendono, sempre con tutti i doverosi e necessari protocolli, le attività legate alla manifattura, cantieri, costruzioni e commercio all’ingrosso. Per molti altri ci sarà ancora da attendere.

Le novità per bar e ristoranti

La possibilità per ristoranti e bar di organizzare il Take Away non è la scoperta della luna, visto che comunque molte attività si erano organizzate con la consegna a domicilio.

Silenzio invece, se non una generica indicazione ai primi di giugno, sull’industria del turismo. Un settore, ricordiamolo, che vale circa il 15% del Pil italiano. Con aree, specie nel centro – sud, dove questa percentuale è ancora più importante.

Volendo tentare di essere clementi con un Governo che da mesi ripete facciamo e faremo, ma nella sostanza non può disporre di libertà per i vincoli europei, il giudizio rimane comunque negativo.

Quando piccole e medie attività sono inchiodate da mesi, con fatture in scadenza per oltre 30-40 mila euro, senza indicazioni chiare e concrete, la questione economica e sociale si fa veramente seria.

Si sono annunciate, come per tante altre questioni, una serie di date. Come quelle relative a parrucchieri e centri estetici posticipati al primo giugno, sempre però suscettibili di cambiamento.

Il punto, allora, è che molti imprenditori non solo non hanno ricevuto aiuti come accaduto in altri Paesi, ma vivono senza una prospettiva chiara dinnanzi a loro.

Quando qualcuno, che si chiami Conte o Casalino, tenterà di spiegare su quale base si può fare la fila al tabaccaio per il superenalotto ma non misurarsi un paio di ciabatte, allora si avranno le idee più chiare!

E infine chi desidera leggere il testo integrale del nuovo Decreto, può trovarlo qui : Nuovo Decreto Fase 2 in vigore dal 4 Maggio.

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