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Coronavirus. Donna multata per essersi recata dal padre in fin di vita

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Per violazione delle norme anti Coronavirus una donna della provincia di Monza è stata multata, per aver fatto visita al padre 99enne in fin di vita. La vicenda è accaduta il 30 aprile ad una residente di Caponago, in provincia di Monza e Brianza.

A quanto pare la signora è incappata in un rigoroso agente della Polizia locale di Merate. Che ha contestato la presenza del marito come suo accompagnatore.

Da quanto riferito dalle testate locali, l’ex insegnante si era recata nella casa di riposo ad Introbio dove risiedeva l’anziano, che versava in gravi condizioni dopo un ictus.

La donna multata insieme al marito non avrebbe rispettato le disposizioni sul Coronavirus.

In via del tutto straordinaria, i medici hanno acconsentito alla visita della figlia. Vista anche la negatività del padre al Coronavirus. Così ha potuto dirgli addio; l’anziano è morto il 3 maggio.

 

Donna multata

Donna multata insieme al marito per violazione delle disposizioni anti Coronavirus

La coppia sulla via del ritorno si è imbattuta in una pattuglia della Polizia locale di Merate. Che dopo averla fermata ha contestato la presenza del marito, perché solo genero dell’anziano.

Per tale motivo, l’agente ha considerato che il grado di parentela non poteva giustificare la presenza insieme alla moglie.

Così l’agente ribadendo di applicare le disposizioni anti Coronavirus li ha sanzionati con una multa di 373,34 euro, anche se la donna multata aveva spiegato la situazione.

E chiesto di chiamare l’Rsa per accertare l’autocertificazione. L’agente ha ritenuto la presenza del marito non motivata dall’urgenza.

Al dolore per il padre, si è aggiunta la delusione per il comportamento intransigente dell’agente di polizia. La donna multata per violazione delle norme sul Coronavirus ha deciso di inviare una lettera al sindaco di Merate.

Inoltre è intenzionata a presentare ricorso al Prefetto per il verbale del poliziotto. Infatti la donna ritiene che si sia fatto passare lo spostamento del marito come una normale visita, non giustificata dal grado di parentela.

Per la donna il grado affettivo tra le persone non può dipendere dalla parentela. L’episodio ha amareggiato profondamente la donna multata ai tempi del Coronavirus. La quale ribadisce di avere rispetto per le forze dell’ordine, ma ha trovato la chiusura totale dell’agente “raggelante”.

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