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La professoressa sospesa per aver paragonato Matteo Salvini al Duce ricorre alle vie legali e rivela la decisione presa dal giudice

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Prof sospesa a Palermo, molto probabilmente in tanti ricordano la questione avvenuta nel Maggio del 2019. La donna aveva paragonato le leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro Salvini.

Il video è diventato in pochissimi minuti virale ed ha fatto scalpore lanciando un messaggio diverso da quello indicato dalla prof. Un errore le è costato una sospensione. L’opinione pubblica si è divisa, parlando di legalità e severità. Qualcuno la accusava di aver sbagliato, qualcun altro puntava il dito contro la legge inopportuna e smisurata. Oggi si occupa della vicenda un giudice, che prenderà una decisione a breve.

Prof sospesa, le leggi razziali accostate all’immigrazione

Prof sospesa, si chiama Rosa Maria Dell’Aria e insegna all’istituto Vittorio Emanuele III. Ai tempi della faccenda la prof aveva toccato il nervo scoperto del Governo Conte con l’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini. Le sue parole avevano scosso e fatto arrabbiare chi sostiene il ministro e la sua teoria sull’immigrazione tanto da richiedere il suo licenziamento.

Prima del crollo della classe politica, la prof aveva criticato in qualche modo il decreto sicurezza, inasprendo il dibattito con delle reazioni indignate. La prof aveva messo a confronto le leggi razziali stilate da Mussolini nel 1938 con Salvini che aveva presentato da pochi giorni il decreto sicurezza contro l’immigrazione.

Prof sospesa a causa del paragone tra il Duce e Salvini

Per questo motivo è stata sospesa per 15 giorni senza poter avere lo stipendio. La prof ha poi spiegato ed espresso il suo pensiero sul fatto accaduto affermando che non avrebbe mai avuto intenzione di accostare due figure come Mussolini e Salvini.

Il suo discorso era rivolto alla storia che ritorna ed ai fatti che si susseguono e ripetono negli anni anche a distanza di tempo. In quel video andato in rete si parlava soltanto di uguaglianze tra la condizione degli ebrei di allora e quella dei migranti di oggi, disperati.

E’ riuscita a vincere la battaglia legale e avrà il suo stipendio

Ovviamente la donna è ricorsa alle vie legali difendendosi sia per la sanzione che per il divieto di fare lezione per 15 giorni con l’allontanamento dalla scuola. In parte la questione potrebbe risultare già definita in quanto il giudice del lavoro Fabio Civiletti se ne è occupato dichiarando che la sospensione della prof è stata illegittima, di conseguenza oggi è giusto concederle l’accredito dello stipendio dei 15 giorni.

Mentre per quanto riguarda il risarcimento di €10.000 non ci sono notizie. Subito dopo la decisione presa dal giudice la prof ha dichiarato di essere felicissima e soddisfatta perchè tutti i provvedimenti illegittimi hanno rovinato la sua immagine.

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