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Soldi sottratti dal bilancio comunale per un regalo al cardinale: “Seimila euro di vestiti, un insulto per poveri e disoccupati”

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A Monteroni di Lecce è scoppiato un caso eclatante dopo che si è reso noto che si sono sottratti soldi dal bilancio comunale destinati ad un regalo al cardinale.

La vicenda trapelata, ha creato il malcontento dei cittadini che hanno protestato animosamente sentendosi derubati e presi in giro.

Un dono con cui la cittadina di Monteroni di Lecce ha voluto omaggiare il cardinale è Marcello Semeraro, che ha ricevuto recentemente la nomina da Papa Francesco.

Il costoso regalo al cardinale ha sollevato una vera e propria rivolta cittadina giustificata da parole concitate.

“Quel dono è un insulto per le tante persone, lavoratori, disoccupati, donne e uomini che vedono le loro condizioni di disagio aggravate”, hanno protestato in tanti a Monteroni di Lecce.

Per il regalo al cardinale Marcello Semeraro, secondo alcune indiscrezioni, si sarebbe prelevata dal bilancio comunale una cifra intorno ai seimila euro.

Il caso del regalo al cardinale Marcello Semeraro

Il caso del regalo al cardinale Marcello Semeraro e la protesta dei cittadini

Dopo che la vicenda si è resa nota, il Comune si è giustificato con queste parole:

“Una valenza simbolica e, al tempo stesso, non solo sia ben augurante e accompagni l’illustre Prelato in questo nuovo, impegnativo percorso pastorale, ma anche significhi promozione del nome della Città di Monteroni di Lecce a livello internazionale”.

Ma i cittadini non hanno preso bene un simile regalo al cardinale, considerato troppo costoso, così hanno iniziato a manifestare il loro malcontento che è stato palesato apertamente dalla lista Monteroni a Sinistra.

Come conseguenza la lista ha fatto una richiesta direttamente al cardinale Marcello Semeraro con la quale si è invitata l’eminenza a devolvere la cifra in opere caritatevoli.

Il movimento sulla sua pagina Facebook ha pubblicato una lettera aperta rivolta direttamente all’eminenza Mons. Marcello Semeraro in cui si legge:

“In questo periodo di forte difficoltà, un dono che abbia una valenza simbolica di seimila euro è un insulto per le tante persone, lavoratori, disoccupati, donne e uomini che vedono le loro condizioni di disagio aggravate”.

Un altro punto saliente della lettera firmata dalla lista Monteroni a Sinistra e rivolta al cardinale è quello in cui si legge:

“È una cifra che non ha niente a che vedere con l’immensa felicità della comunità, ma è una cifra che può essere spesa in altro modo, come Lei stesso avrà modo sicuramente di dire”.

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