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Torino, 8 minuti di silenzio in memoria di George Floyd a piazza Castello

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A Torino, in piazza Castello, 8 minuti di silenzio in memoria di George Floyd. E sono state più di duemila le persone che hanno risposto al sit in per commemorare l’afroamericano di 46 anni ucciso dalla polizia di Minneapolis lo scorso 25 Maggio.

Una manifestazione organizzata da una rete di associazioni e gruppi spontanei nati sui social che hanno voluto ricordare quei lunghi minuti di violenza gratuita,

Un Flash mob che ha unito, simbolicamente, migliaia di persone in diverse città del mondo, spinte dal desiderio di giustizia e di condanna verso il razzismo.

Piazza Castello ieri a Torino si è così riempita di persone rispettose delle regole imposte dalla Regione sul distanziamento sociale. Abbigliate per la maggior parte con abiti neri, e mascherine sul volto.

Insieme a George Floyd, il Flash Mob di Torino ha voluto ricordare anche Soumaila Sacko, il bracciante agricolo ucciso due anni fa a San Calogero nel Vibonese.

Lo scopo degli organizzatori, No Justice, No Peace-Torino, Rete 21 marzo – Mano nella mano contro il razzismo, aveva appunto lo scopo di sensibilizzare e ricordare quanti ancora nel mondo sono discriminati per il colore della pelle.

Particolarmente toccante il momento in cui nella piazza è calato il silenzio.

Torino, silenzio in memoria di George Floyd

8 minuti in memoria di George Floyd

Otto minuti e 46 secondi per l’esattezza, durante i quali la mente di ogni partecipante al Flash Mob ha ripercorso l’agonia di Floyd.

Immagini che rimarranno impresse nella mente di quanti, nel mondo, si battono affinché simili episodi non debbano ripetersi.

La vicenda di Minneapolis e le violenze scatenatesi in molte città degli Stati Uniti hanno riportato all’attenzione il tema del razzismo.

Un tema che diventa purtroppo attuale a seguito anche di difficoltà economiche presenti nelle periferie di molte metropoli del mondo.

Gli 8 minuti di silenzio in memoria di George Floyd, avevano lo scopo di sensibilizzare proprio su questo punto. E sul degrado che accompagna strati sempre piu ampi di popolazione che scivola ai margini della vita sociale.

Confini che non riguardano solo il colore della pelle, ma il concetto di dignità della vita e del rispetto di essa.

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