Advertisement

Zara chiude 1200 punti vendita e investe sull’e-commerce con accelerazione delle vendite online

Advertisement

La crisi economica legata al Coronavirus pesa sullo shopping, portando tanti negozi alla chiusura, come nel caso di Zara che chiude 1200 punti vendita.

Per uscire fuori dalla crisi Inditex, azienda proprietaria dei marchi Zara, Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti, ha deciso di investire su un diverso modello di business.

Il brand assorbirà in questo modo tra i 1000 ed i 1200 negozi, soprattutto quelli più piccoli.

Così rinunciando ai negozi più piccoli, la catena punterà sulle vendite online e sull’apertura di 450 negozi più grandi.

La decisone presa da Zara, che chiude 1200 punti vendita, è dovuta alla perdita registrata nel primo trimestre del 2020 di circa 409 milioni.

Con il drastico calo del fatturato a 3,3 miliardi contro i 5,9 del primo trimestre dello scorso anno.

 

Zara chiude punti vendita

Zara chiude 1200 punti vendita

Per uscire dalla crisi quindi si sposterà l’attenzione sull’e-commerce, una modalità di vendita più economica di un negozio fisico.

In particolare, il focus delle vendite si concentrerà sui flagship e sugli store più grandi, dove si può ritirare la merce acquistata online.

Il nuovo piano di marketing verso il quale si orienta Zara, dopo la chiusura di 1200 punti vendita, è quello di incrementare le vendite online.

Si mira entro il 2022 a portare le vendite online a superare il 25% del totale. Questo sarebbe un bel traguardo rispetto al 14% che si è ottenuto nel 2019.

Dal punto di vista numerico, i negozi fisici passeranno da 7.412 a 6.700 dopo la riformulazione del piano di marketing del gruppo di moda.

Si prevede anche la nuova apertura di 450 punti vendita più grandi. Così anche se Zara chiude 1200 punti vendita si potrà compensare il vuoto.

Ma la principale via di vendita su cui Zara ha deciso di puntare è l’e-commerce con accelerazione delle vendite online.

Leggi anche:

CONDIVIDI ☞