Coronavirus, Bergamo. Pronto l’ospedale da campo degli Alpini. Se tutto andrà secondo i piani potrebbe essere operativi già dai prossimi giorni.
A confermarlo è Dario Rizzini, 54 anni, bresciano, che prima che iniziasse questa vera e propria guerra faceva il consulente di impresa in ambito finanziario.
“Più che un ospedale, spiega Rizzini, sarà un Pronto Soccorso dedicato ai pazienti colpiti da Covid-19, in grado di accogliere persone che necessitano di terapia intensiva e sub intensiva”.
La lotta contro questo virus, ormai lo vediamo dalle cronache di tutti i giorni, è anche contro un nemico chiamato tempo.
Quello, per intenderci, che può consentire a coloro che necessitano di terapie, di non rimanere abbandonati per mancanza di posti nei diversi ospedali della Regione.
L’ospedale da campo degli Alpini, gli abitanti di Bergamo partecipano alla realizzazione
“Sono stato attivato sei giorni fa quando ci è stato comunicato il progetto definitivo. In quel momento, senza perdere altro tempo, abbiamo iniziato l’operazione” racconta Rizzini che è Direttore Sanitario dell’ANA, l’Associazione Nazionale degli Alpini.
Agli alpini quindi, attivi dalle prime ore dell’alba di martedi, si affiancheranno medici che hanno raggiunto l’Ospedale San Giovanni XXIII di Bergamo, e operatori sanitari russi.
Nella fase di allestimento c’è una città intera che sta dando il proprio contributo 24 ore su 24.
Le associazioni di categoria, ma anche i club dell’Atalanta Calcio hanno fatto a gara per dimostrare il loro attaccamento alla città e a tutta la regione Lombardia.
“Abbiamo dovuto inventarci un progetto da pandemia con percorsi definiti tra aree verdi, gialle e rosse divise da zone di decontaminazione, vestizione e svestizione su più livelli”, racconta il Direttore dell’Associazione Alpini.
“Chiunque ha paura, ma sta dimostrando un grande coraggio” dice senza tentennamenti Rizzini.
Concetti semplici, tipici di un corpo, quello degli Alpini, che nella sua tradizione centenaria ha dato all’Italia esempi di grande forza e solidarietà.
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