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Gabriel Garko ricorda i suoi problemi di salute. “La malattia mi aveva deturpato il viso”, racconta

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Che sul web, e non solo, circolino molte malignità non è cosa di oggi. E, come spesso accade, sono soprattutto i personaggi famosi a farci i conti. Quello che è accaduto a Gabriel Garko lo dimostra pienamente.

L’attore piemontese, all’anagrafe Dario Oliviero, è stato infatti preso di mira per un problema di salute che gli aveva deturpato il volto.

Come racconta Gabriel stesso, che da poco ha voluto far chiarezza su questo vicenda, “Un giorno ti svegli ed il medico ti conferma che esiste un grave problema”.

Tutto sembra svanire in un attimo. Quella carriera che lo aveva catapultato in vetta alle classifiche dei volti più belli e seducenti del cinema, rischia di terminare.

Gabriel Garko racconta i suoi problemi di salute

“Comincio la cura, prosegue Garko, e all’improvviso il viso si gonfia come un pallone”.

È qui che, sempre dalle parole dell’attore, si scatenano i leoni da tastiera. Quelli che lo accusano di utilizzare la chirurgia estetica, magari per rimediare a qualche inevitabile segno del tempo.

“Cambio medico, cambio terapia, prosegue Gabriel Garko, ma il viso sembra un palloncino in balia di se stesso. Un giorno si gonfia, l’altro si sgonfia…”

Un calvario che sembra non avere fine e a cui si aggiungono, come spesso avviene, anche altre accuse.

È a questo punto che l’attore decide di andare in televisione anche se con il viso gonfio.

Accetta quindi la proposta di partecipare ad una puntata di Ballando con le stelle come ospite. Garko parla dei suoi problemi e racconta di aver sostenuto alcuni interventi per delle cisti comparse improvvisamente.

Poi, conscio del dolore che le parole possono causare, si è scusato per una frase poco carina scappata mentre ricordava un episodio dell’infanzia.

Garko da piccolo aveva smesso di frequentare una scuola di ballo perché gli era stata assegnata come partner una bambina un po’ più pesante del dovuto.

Bravo Gabriel, ora sai bene che le parole possono ferire e tanto. Si cresce, si matura, si cambia e il dolore è pur sempre il migliore degli insegnanti.

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